Sāmaveda, Chāndogyopaniṣad, II, 22, 3-5 (ca VII a.C.)
3. Tutte le vocali sono collegate a Indra [re degli dei]; le sibilanti e i modificatori vocalici [ḥ, ṃ] sono collegati a Prajāpati [dio creatore]; tutte le consonanti sono collegate a Mṛtyu [dio della morte]. Se qualcuno dovesse riprendere il cantore riguardo alle vocali, questo gli deve dire: “Mi sono rifugiato in Indra: lui ti sgriderà”. Continua a leggere
Dal Dhammapada
Il Dhammapada fa parte del Canone Pāli (Suttapiṭaka, Khuddakanikāya) e appartiene quindi allo strato più antico della letteratura indiana, se con letteratura intendiamo testi scritti: alcune, se non tutte, le parti dei Veda infatti sono certamente più antiche del Canone Pāli, ma i Veda furono messi per iscritto molti secoli dopo la redazione del Canone Pāli. Continua a leggere
Il dramma della vita (Mahābhārata, XI, 5-6)
Libro XI, Capitolo 5
Dhr̥tarāṣṭra disse:
1. Rivelami interamente e nel dettaglio la via dell’intelligenza, poiché è con l’intelligenza che si penetra quel mistero che è il Dovere (dharma).
Vidura disse:
2. Ora ti svelerò, dopo aver omaggiato il dio Brahma, come i grandi saggi parlavano di quel mistero che è il mondo della trasmigrazione (saṁsāra). Continua a leggere
Lo strapotere dei soldi
Potremmo essere spinti a pensare che l’attuale strapotere dei soldi dipenda dall’importanza che essi hanno assunto nel mondo capitalistico in cui tutti viviamo ormai da secoli. Eppure il famoso poeta sanscrito Bhartṛhari, di datazione incerta (fra il IV e il VI d.C.), è già perfettamente al corrente che la “virtù” più importante sono i soldi, come testimonia questo verso: Continua a leggere
La teoria del Sé
Mercoledì 13 sera, presso il centro yoga Odakayoga di Roberto Emanuel (https://www.bestyogashiatsu.com/), a Torino in via Cibrario 15, ho provato a comunicare l’importanza e la profondità della teoria del Sé, o teoria dell’ātman-brahman, per come è espressa nelle Upaniṣad più antiche, a un pubblico non specializzato che in gran parte non sapeva nemmeno che una tale teoria esistesse. Continua a leggere
La morte di Karṇa (Mahābhārata, VIII, 65-67)
Libro VIII cap. 65
Saṃjaya disse:
1. Quei due eccelsi uomini, mentre grande era il frastuono delle conchiglie e dei tamburi, entrambi con un carro trainato da bianchi cavalli, si scontrarono, il figlio del sūta detto Vaikartana [Karṇa] e Arjuna, a causa della pessima politica di tuo figlio [Duryodhana], o re.
2. Come due elefanti himalayani furiosi, che sembrano mettere in mostra le loro zanne per la femmina in calore, così si scontrarono i due eroi lanciati a grande velocità, Dhanaṃjaya e il figlio di Adhiratha. Continua a leggere
Arjuna: che tipo è?
Se c’è un protagonista del Mahābhārata esso è certamente Arjuna. Coinvolto in centinaia di episodi, uno dei quali è la famosa Bhagavadgītā, Arjuna è di gran lunga il Pāṇḍava più importante da un punto di vista militare Continua a leggere
Yudhiṣṭhira e Duryodhana: i due re
Fra i personaggi principali del Mahābhārata spiccano per la loro importanza, anche in termini di apparizioni, costanti e frequenti dall’inizio alla fine dell’opera, Yudhiṣṭhira e Duryodhana, che sono i due possibili eredi al trono. Continua a leggere
Personaggi del Mahābhārata: Vyāsa e Satyavatī
E’ molto difficile trovare una definizione adeguata del Mahābhārata, e del resto esso costituisce, in particolare per la sua sconfinata vastità (circa 100000 versi), un unicum nella letteratura mondiale: un po’ poema epico, dato che vi si narrano le gesta eroiche di grandi guerrieri, Continua a leggere
L'”ideologia” della Bhagavadgītā
La Bhagavadgītā fa parte del Mahābhārata (risalente ai primi secoli d. C.), immenso poema (più di 100000 versi) che narra l’epopea di una famiglia reale, i Bhārata (tutti discendenti da un mitico re Bharata), che per una diatriba fra due ali di cugini, i Kaurava e i Pāṇḍava, finisce per sterminarsi a vicenda in una sanguinosa guerra che coinvolge tutti i regni e i popoli dell’India.
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